La denuncia del sindacato Sulpl: “Senza strumenti adeguati e tutele giuridiche, i nostri agenti vengono mandati allo sbaraglio come impiegati al macello”.
oleva entrare alla stazione della metropolitana, ma senza mascherina. A bloccarlo gli agenti della polizia locale in servizio a Termini. I vigili gli hanno prima chiesto di indossare la mascherina, chiedendogli poi di allontanarsi. Da qui le minacce e gli insulti con il passeggero irregolare che è andato via.
Dopo dieci minuti lo stesso è però tornato alla carica al grido di “fatemi entrare”. Da qui l’aggressione fisica, oltre che verbale, con l’uomo che si è poi scagliato con calci e pugni contro un agente del gruppo Spe (Sicurezza Pubblica Emergenziale), costrigendolo poi alle cure dell’ospedale San Giovanni. A denunciare l’aggressione avvenuta stamattina il sindacato Sulpl della polizia locale.
L’aggressore è un cittadino italiano 48enne, con precedenti per reati predatori, ed è stato poi fermato dagli agenti dei gruppi Spe e Gssu. E’ accusato di minacce, oltraggio e lesioni a pubblico ufficiale e lesioni volontarie. La sua posizione è ora al vaglio dell’autorità giudiziaria.
I vigili e l’ordine pubblico
Impiego dei vigili romani a cui si sommano anche gli interventi per questioni di ordine pubblico, come spiega il segretario romano del Sindacato unitario lavoratori della polizia locale Marco Milani. Il sindacalista fa infatti riferimento anche all’intervento dei caschi bianchi della Capitale nelle operazioni di sgombero della sede del circolo futurista avvenuta alle prime luci di oggi, dove si sono registrati tensioni e scontri con la polizia. “Una pattuglia del gruppo territoriale è stata vandalizzata durante i duri scontri per lo sgombero di CasaPound a Casal Bertone, con gli agenti che non hanno subito più gravi conseguenze, solo grazie all’intervento del reparto mobile coordinato dalla Questura di Roma”.
“Il massiccio impiego di agenti di polizia locale in operazioni di sgombero, anche politicizzate, assume ormai carattere quotidiano al punto da non fare più nemmeno notizia – spiega ancora Milani -. Quello che invece non va dimenticato è come i nostri uomini vengano schierati a fianco di colleghi del reparto celere, senza godere delle medesime protezioni e tutele, a partire dai caschi protettivi fino alle tutele assicurative e previdenziali per gli infortuni in servizio”.
Fonte: RomaToday