Un fiore, poi un altro. Poi una candela, un biglietto, un piccolo peluche. A poco a poco, in un angolo buio e dimenticato della Tiburtina è stato composto un commovente luogo del ricordo. Un bagliore di luce e umanità nella periferia estrema di Roma. «Per Sandra», si legge sulle dediche lasciate sull’asfalto, vicino allo svincolo del Gra.
Trentadue anni e una bimba di due ad aspettarla in Romania, Sandra a Roma si prostituiva. Sparita all’improvviso per tornare a casa dal compagno, a Bacau, un mese fa è stata trovata morta nei pressi di un bosco. Il corpo era dentro un’auto, dilaniato dalle coltellate. Ed ecco che la notizia del barbaro omicidio è rimbalzata anche sulla Tiburtina, dove Sandra dove faceva la vita.
Clienti, passanti, ciclisti, automobilisti, che versano lacrime quando ricordano Sandra. Le sue amiche di strada piangono ma con loro sono molte le persone che si fermano e che le dedicano una preghiera, un saluto. Sandra era il nome romano della donna. Aveva celato la sua vera identità probabilmente per il terrore dell’ambiente che frequentava e che era costretta a frequentare. Il suo vero nome era Adriana Andone ed aveva il suo uomo che l’aspettava in Romania con la loro figlia di 2 anni.
Fonte: ilmessaggero.it