Ieri mattina, intorno alle 8, una bambina di dieci anni ha tentato di lanciarsi dal terzo piano di un palazzo nel quartiere Tuscolano a Roma. Grazie all’intervento provvidenziale di due poliziotte libere dal servizio il peggio è stato evitato.
Le due agenti, Maria Vittoria Ferraioli, di 53 anni in servizio alle Volanti del commissariato di San Giovanni e il commissario capo Maurizia Quattrone della Direzione Centrale Polizia Criminale erano per caso in zona e sono state attratte dal capannello di persone che si erano radunate sotto la palazzina. Accorse sul posto hanno visto sul balcone del terzo piano dello stabile la bambina che si sporgeva dalla ringhiera con alle spalle un’anziana signora, la nonna, che a fatica tentava di trattenerla.
Le due poliziotte hanno raggiunto velocemente l’appartamento e afferrato in tempo la piccola che stava gridando e piangendo e dicendo di volersi lanciare nel vuoto. In casa, appunto, c’erano i nonni, mentre la madre, uscita per andare al lavoro. La piccola è stata subito portata in ospedale per verificare se avesse bisogno di cure e il caso, come da prassi, è stato preso in carico dalla procura dei Minori.
“È una cosa che mi porterò dentro per tutta la vita” ha detto il commissario Maurizia Quattrone della Direzione Centrale Polizia Criminale. “Io ero in auto mentre la collega del commissariato di zona a piedi quando entrambe siamo state attratte da quel capannello di persone che guardavano verso l’alto. Qualcosa mi ha detto che c’era una situazione di grave da gestire – ha raccontato – Quando abbiamo visto la bambina che si sporgeva dal balcone siamo immediatamente intervenute. La nostra premura era di metterla in salvo, così l’abbiamo afferrata. Poi l’abbiamo portata dentro casa dove l’ho tenuta in braccio a lungo per calmarla e consolarla in attesa dei soccorsi”. “La gioia più grande“, ha continuato, “è che si sia salvata“.
Il racconto dell’agente Maria Vittoria Ferraioli, intervistata da Repubblica: “un senso di gioia e di pienezza come quello provato con questa bambina non vale nessun arresto”. “La madre l’ho chiamata io – ha dichiarato ancora la poliziotta – le ho detto di non allarmarsi che era tutto a posto. Lei si è agitata tantissimo e poi, una volta arrivata a casa e aver sentito dalla nonna cosa era successo, si è sentita male ed è stata portata in ospedale insieme alla figlia”.