Siamo nella periferia est di Roma, a Rocca Cencia, dove sorge l’impianto tmb per lo smaltimento di una parte dei rifiuti prodotti nella Capitale. Qui, proprio nei pressi della discarica, vive Valerio Fanfarillo, 26enne romano laureando in Odontoiatria presso l’Università “Tor Vergata”. Da due anni il giovane ha scoperto di essere malato, ha un cancro alla tiroide. Anche sua mamma, da poco tempo, si è ammalata di leucemia mieloide.
Valerio ha cercato di indagare circa la sua malattia, scoprendo che questo tipo di tumore ha un’incidenza assai scarsa negli uomini. Inoltre, in caso di insorgenza di tumori, oltre alla predisposizione genetica, il fattore ambientale è altrettanto importante.
Non è stato difficile, per lui, comprendere che la sua malattia, arrivata tra capo e collo mentre si sentiva pieno di forze e in ottima salute, potrebbe avere un’altra causa: il luogo in cui vive, inquinato da anni a causa della presenza dell’impianto di smaltimento dei rifiuti.
Racconta infatti Valerio, che negli ultimi anni l’attività dell’impianto è fortemente aumentata, accompagnata sempre più spesso da insopportabili miasmi che si diffondono in tutta la zona circostante.
Da quando anche sua madre si è ammalata, hanno installato in casa un apparecchio che intercetta le particelle inquinanti in un ambiente domestico: quando si aprono le finestre il valore è in evidente crescita.
Valerio oggi combatte in prima linea per affermare il diritto alla salute di tutti gli abitanti di Rocca Cencia: ha già lanciato parecchi appelli ai politici affinchè intervengano per evitare altre conseguenze sulla salute di chi, suo malgrado, vive da anni in questi luoghi e non può trasferirsi altrove.