10 animali morti, decapitati lasciati a riva. Un macabro ritrovamento che, da come apprende RomaToday, è stato fatto sabato scorso nella parte di arenile di Ostia Ponente dove una volta sorgeva l’ex chiosco Onda Anomale. In quella spiaggia, quel giorno, ci sarebbe dovuta essere una visita della sindaca Virginia Raggi, attesa per valutare l’andamento dell’estate sul mare di Roma.
La prima cittadina, come da sua stessa ammissione, ha però scelto di modificare itinerario visitando un altro lido per monitorare l’andamento della bonifica dell’ex spiaggia Arca. La denuncia (secondo quanto riferito dalla Sindaca) è stata fatta, sarà ora compito delle forze dell’ordine determinare se l’episodio sia frutto di un lugubre atto vandalico, oppure se un avvertimento a Raggi e a tutta l’amministrazione 5 Stelle, oppure qualche rito satanico già avvenuto in quei lidi in passato, nel 2018, prima ad aprile e poi a giugno.
Le denuncia di Raggi a Ostia
A raccontare la dinamica dei fatti è stata la stessa Raggi che con un post duro denuncia: “Sabato scorso sono andata ad Ostia per un sopralluogo in una delle spiagge libere che abbiamo restituito alle famiglie. Ho scelto di andare per dare un segnale chiaro a chi si oppone alla piccola rivoluzione che stiamo realizzando in uno posti più belli di Roma. Da quando abbiamo ripreso il controllo di alcuni tratti di spiaggia, si sono susseguiti inquietanti episodi di boicottaggio e vandalismo: i bagni pubblici per disabili distrutti, le cabine incendiate, le paline per il distanziamento date alle fiamme, decine di siringhe messe in bella vista sulla riva, e poi i pezzi di vetro e chiodi nascosti sotto la sabbia per bucare le ruote dei nostri mezzi di pulizia dell’arenile. Ma ogni volta abbiamo ripulito e reso ancora più belle le spiagge libere. Abbiamo anche pagato un servizio di vigilanza privata per la notte. Non è bastato: hanno macabramente decapitato degli uccelli e ce li hanno fatti trovare. E’ evidente che a qualcuno non fa piacere che quelle spiagge libere siano gratuitamente a disposizione delle famiglie. Eppure poche righe sui giornali, pochissime e isolate voci di chi pubblicamente si ribella a questi episodi di intimidazione. Non ci spaventate. Non ci fermerete