La Capitale in balia di ozono e polveri sottili: a Roma non si respira. Lo studio “Ecosistema Urbano 2019” condotto da Legambiente, Il Sole24ore e Ambiente Italia colloca Roma all’89esimo posto nella classifica dei capoluoghi italiani. L’aria è insalubre: i livelli di biossido di azoto sono troppo elevati, parecchio al di sopra dei parametri fissati per legge dal Ministero della Salute.
I dati raccolti con il recente studio fanno precipitare la Capitale al quarto posto tra i capoluoghi in cui si riscontra una maggiore concentrazione di biossido di azoto.
Anche il rilievo delle polveri sottili nell’aria desta preoccupazione. Il risultato che si registra a Roma è il peggiore rispetto ad altre città del Lazio.
La situazione è drammatica: lo studio di Legambiente l’anno scorso aveva rilevato che nella Capitale l’aria era stata inquinata per ben 94 giorni. Purtroppo quest’anno i dati non sono confortanti e i residenti continuano a respirare aria inquinata e intrisa di polveri sottili. A tale situazione critica contribuiscono alcuni fattori, come la cattiva gestione dei rifiuti.
Come invertire la tendenza? I cittadini chiedono a gran voce un intervento delle istituzioni, ed è giusto. Ma ognuno, nel proprio piccolo, può contribuire a migliorare la situazione, con abitudini sane come quella di lasciare a casa l’auto e camminare a piedi o con i mezzi pubblici.